La prostata è una ghiandola situata di fronte alla vescica.

Negli uomini la prostata è il principale meccanismo di ritenzione urinaria. Ciò è possibile grazie allo sfintere interno situato tra il collo della vescica e lo sfintere uretrale esterno posizionato oltre l’apice della prostata nel pavimento pelvico.

Esistono due patologie della prostata che possono provocare incontinenza:

L’iperplasia benigna ed il cancro.

L’iperplasia benigna è l’ingrossamento della prostata che si verifica normalmente in uomini che hanno raggiunto la mezza età, e può essere dovuta a vari fattori ormonali, genetici e nutrizionali. Nelle sue fasi avanzate, la condizione ostacola il flusso regolare e l’espulsione dell’urina, causando quindi incontinenza.

L’iperplasia prostatica benigna viene trattata con diversi farmaci, tra cui i medicinali che ne riducono le dimensioni (inibitori dell’alfa-reduttasi) e medicinali che rilassano la contrazione muscolare (alfa-inibitori) del collo vescicale.

Nelle fasi avanzate, la condizione può essere trattata con interventi di chirurgia (prostatectomia intravesicale), anche se il metodo più utilizzato è la resezione transuretrale, che può essere eseguita con un tipo di laser (TURIS).

Questa tecnica riduce significativamente i giorni di ricovero, l’entità dell’emorragia durante e dopo l’intervento chirurgico e il disagio per il paziente.

Per quanto riguarda il carcinoma prostatico, ovvero il cancro, l’approccio adottato per il trattamento può variare e dipende dallo stadio della malattia, dall’età del paziente e da eventuali comorbilità.

La chirurgia, sia nella sua forma classica che nelle procedure chirurgiche laparoscopiche eseguite con l’aiuto di robot, è spesso utilizzata per trattare la patologia nelle prime fasi.

Un grave problema conseguente all’intervento chirurgico alla prostata è l’incontinenza urinaria, con tassi di riscontro del 2% dopo interventi per condizioni benigne che raggiungono fino al 10-15% in caso di prostatectomia radicale per carcinoma prostatico.

I fattori che aumentano il rischio di incontinenza urinaria a seguito di una prostatectomia includono la perforazione dell’involucro della prostata durante la prostatectomia intravesicale, la comorbilità delle condizioni neuromuscolari che possono influenzare la contrazione e il tono dello sfintere esterno, l’alcolismo e la neuropatia diabetica.

Gentile contributo del medico chirurgo dott. Charalambos P. Asvestis, specializzato in urologia e andrologia